Meglio vivere di rimorsi o di rimpianti?
Torturarsi la coscienza per gli errori commessi, o per le occasioni mancate?
Non è facile rispondere. Su due piedi verrebbe da dire che è meglio fare sbagliando che non fare per paura di sbagliare, aggiungendo a corollario che sbagliando s'impara.
Ma a ben pensare potrebbe ragionarsi "a contrario", ovvero che se le scelte sbagliate nel bene e nel male alimentano l'esperienza, d'altro canto il cumulo di esperienza rende cinici di fronte alla vita, smorzando non tanto la speranza quanto soprattutto il desiderio.
"Ogni azione ha una conseguenza”, urla il Rimorso.
"Alcuni treni non passano due volte”, sospira il Rimpianto.
Dunque, chi di noi sa esattamente cosa fare davanti al bivio?
Voglio dare ai miei numerosi lettori una finta certezza: mentre il rimorso è un errore compiuto al cento per cento, il rimpianto è un errore in potenza; quando entriamo nel campo delle probabilità, come nel secondo caso, apriamo la porta al dubbio, per cui la scelta rimane tra l'errore e il dubbio.
Quale secondo voi il male minore? Io non ho dubbi ...
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