«Lettera a Valdo Vaccaro
Salve, abbiamo ricevuto due suoi
files (Superstizione del contagio e cultura della salute, e Peste suina e
porco-economia), che ci hanno fatto riflettere sulle errate informazioni che
possediamo su virus, batteri e alimentazione. Veniamo a chiederle aiuto, visto
che lei è un esperto in materia a riguardo di domande alle quali non sappiamo
dare una risposta e che, però, ci sembrano importanti per la vita di tutti i
giorni.
1) Da quali fonti risulta che
l’apparato digerente dell’essere umano è fruttariano?
2) Da dove vengono ricavati gli 8
aminoacidi essenziali che il corpo umano non è in grado di sintetizzare (fonti
di medicina)?
3) Ci sembra che in ogni tempo ed
in ogni civiltà (se così si può chiamare il cammino dell’ignoranza umana)
l’essere umano abbia sempre mangiato carne, verdure, carboidrati, ecc, per cui
non riusciamo a capire come mai, salvo seguendo particolari filosofie
spiritualizzanti, oggi dovremmo mangiare solo frutta.
4) E gli enzimi digestivi
(amilasi, proteasi, ecc.) a che cosa servono?
5) In qualità di naturopata e
biologa, vorremmo aiutare meglio le persone, ammesso che fino ad oggi non le
abbiamo aiutate correttamente sul piano alimentare.
6) Ci avevano fatto capire che il
virus è una specie di mostro che attacca il corpo umano sadicamente e di sua
spontanea animazione.
Da quello che leggiamo sul suo
rendiconto, si tratta di pezzetti di codice inanimati che possono attivarsi in
condizioni particolari ed alterare il funzionamento della cellula, cioè la
produzione delle proteine, proprio come il virus del computer. Dunque si tratta
di coincidenze di allineamento di codici che, quando avvengono accidentalmente,
danno luogo a un meccanismo capace di attaccare e distruggere ciò che trova.
A noi, come studiosi anche della
filosofia informatica del corpo umano, la sua spiegazione torna parecchio, ma
in tal caso c’è da riscrivere libri di medicina e da re-istruire tutti i medici
che la pensano nei modi soliti, in quei modi che lasciano tutti piuttosto
perplessi e insoddisfatti.
Ma allora, come mai alcuni virus
esistono già e sono classificabili? Cioè, una volta allineati, seppur
casualmente, così rimangono e così si trasmettono? Infine, come mai nel
metabolismo cellulare vegetale non si formano tali pezzettini, non si collegano
fra loro e non formano virus virulenti, mentre invece nella cellula animale sì?
Altrimenti anche i vegetali sono potenziali veicoli di virus.
7) Se oramai siamo abituati a
dare al corpo (oltre ai soliti quintali di tossine industriali) gli aminoacidi
essenziali, cosa farà esso domani, quando lo alimenteremo solo a frutta?
Per ora le porgiamo solo queste
piccole domande che ci permetterebbero di rimetterci sui libri, magari anche su
quelli che lei stesso ci vorrà consigliare, o su degli appunti da lei scritti,
per conoscere sempre di più questa macchina che ci porta a spasso per il mondo
e che torturiamo con una sempre più inaccettabile ignoranza.
Saluti. Giuseppe Guidi,
naturopata, ed Elena Marano, biologa».
*******************************************
RISPOSTA
Alimentazione Naturale
Il mio testo Alimentazione
Naturale, ordinabile a diversi editori che lo propongono on-line e che dovrebbe
pure trovarsi nelle migliori librerie, contiene parecchi spunti utili al
riguardo, ed anche dei dati bibliografici. Basta andare su Google.it e digitare
valdo vaccaro, per trovare dati sul mio testo ed anche diversi miei scritti sui
vari blog di Medicina Naturale e della ABIN, su quello di Luigi Boschi, di
Arianna, ed altri. Veniamo ora alle vostre 7 domande basilari.
Da quali fonti l’apparato
digerente umano è fruttariano? Via le fonti classiche.
Premetto che quando dico
fruttariano intendo tutta la frutta, anche quella orticola (zucchine, zucche,
cetrioli, pomodori, melanzane, tegoline, piselli), e intendo pure la verdura,
nel senso di includere tuberi, foglie, germogli, radici, cereali e semi vari.
Vorrei rispondervi citandovi le fonti classiche, tipo Talete e Pitagora,
Platone ed Aristotele, Leonardo e Savonarola, Rousseau e Voltaire, Tilden ed
Einstein, ma pare che i grandi del passato siano passati di moda, mentre nuova
gente interessante viene portata sul palmo della mano, nella società odierna.
Il professor Giorgio Calabrese, il prof Carlo Cannella, la professoressa Carla
Favaro, il ministro Luca Zaia (quello contrario all’ananas), e altri simili a
loro, sono tutti in aspettativa di un trono nel Nuovo Olimpo degli Dei
dell’Alimentazione Italica, tanto per fare un esempio nostrano.
Quali allora le fonti che
confermano la fruttarianeità dell’apparato digerente e del corpo umano?
1 – Dallo stesso latte umano che
ha l’identica formula della frutta naturale.
2 – Dal fatto che frutta e
verdura crude danno nutrimento al 100 per cento, senza rubare niente in termini
di costi energetico-digestivi-assimilativi-emuntori.
3 – Dal fatto che la frutta e la
verdura crude producono zero leucocitosi in sede digestiva, come esperimenti
Kautchakoff 1930, per i quali altri studiosi vinsero poi il Nobel per la Medicina nel 1948.
4 – Dal fatto che il sangue umano
è alcalino e non acido come negli animali onnivoro-carnivori, e che la frutta
nutre e stranutre alla perfezione senza acidificare, l’esatto contrario di
carne e latticini.
5 – Dal fatto che il nostro
stomaco ha 10 volte meno acido cloridrico, atto a demolire e trasformare le
proteine in aminoacidi, rispetto agli animali onnivoro-carnivori, per cui è
adatto a frutta e verdura, ma non al resto.
6 – Dal fatto che il nostro
intestino è assai intricato, complesso e lungo quasi 10 metri , contro i 2 metri dei normali
onnivoro-carnivori, e che è inoltre molto spugnoso, per nulla adatto a trattare
proteine animali.
7 – Dal fatto che il carburante
frutta-verdura crude è l’unico a non causare crisi ossidative e rilascio di
radicali liberi.
8 – Dal fatto che il carburante
frutta e verdura crude non contiene acidi urici , e va a pennello nel nostro
corpo fruttariano totalmente sprovvisto di enzimi uricasi indispensabili per la
demolizione dell’acido urico (28 gr per kg nella carne). Enzimi uricasi che
abbondano negli animali di segno opposto, cioè negli anti-fruttariani od
onnivori che dir si voglia.
9 – Dal fatto che servono almeno
5 piatti sazianti di sola frutta al giorno per eludere totalmente cancro e
cardiopatia (i due maggiori killer mondiali), come dimostrato dal maggiore
esperimento nutrizionale di tutti i tempi (Cambridge University 2000), invano
segretato ed insabbiato da FBI e da Scotland Yard.
1O – Dal fatto che l’uomo
paleolitico faceva ben 12 pasti di sola frutta al giorno, come dimostrato dai
reperti analizzati dal maggiore studioso mondiale di alimentazione paleolitica
dr Boyd Eaton.
11 – Dal fatto che i Pimas
americani dell’Arizona erano un popolo sanissimo quando nel 1900 vivevano da
vegani e che in soli 100 anni sono diventati il popolo più
obeso-diabetico-canceroso del mondo, dopo che furono costretti con la forza
(deviazione fiumi da parte dei federali) a cambiare radicalmente dieta (mentre
i Pimas della regione messicana adiacente restano oggi sani e pimpanti con 28 kg in meno di peso
individuale medio rispetto ai fratelli vicini).
12 – Dal fatto che il più
importante-scientifico-affidabile laboratorio sperimentale ricerche del mondo,
che per me è il mio corpo, in 65 anni non mi abbia mai tradito, e mi abbia dato
esaustive e implacabili dimostrazioni a getto continuo in favore della teoria
vegana-crudista.
L’isovalenza tra proteine
vegetali e proteine animali provata nel 1728 da Bartolomeo Beccari
Le proteine animali danno molti
inconvenienti
In natura esistono diversi
milioni di proteine, mentre nel corpo umano se ne contano circa 10 mila. Le
proteine animali danno molti inconvenienti al corpo umano come appena visto
(acido urico e gotta, acidità ed osteoporosi, putrefazione e cancro, crisi
ossidative e radicali liberi), mentre le proteine vegetali non lasciano
traccia. Già nel 1728, il grande Bartolomeo Beccari, scopritore del glutine nel
frumento, dimostrò scientificamente l’isovalenza tra proteine vegetali e
proteine animali (via quindi i termini nobile ed essenziale, usati ed abusati a
sproposito).
L’alta biodisponibilità proteica
dei cibi basso-proteici come la frutta (100%)
L’utilizzazione della proteina da
un determinato alimento è tanto più grande quanto minore è la sua percentuale
proteica (vedi l’esempio eclatante del bebè umano che nel suo periodo di
massimo fabbisogno proteico marcia a latte umano, che ha percentuale proteica
bassa al pari della frutta). L’organismo umano riesce a utilizzare dalle patate
una quantità di proteine 7 volte maggiore di quella della carne o del
formaggio.
La percentuale proteica utilizzata
dalla frutta è addirittura del 100%.
E la frutta, come ogni cosa sotto
il sole e sotto la nostra atmosfera alto-proteica (80% azoto N e 20% ossigeno
O2), contiene proteine nella giusta percentuale. Il valore biologico, ovvero la
biodisponibilità delle proteine, è strettamente condizionato dalla presenza di
vitamine-minerali-enzimi. Frutta e verdura crude sono al top della digeribilità
e della biodisponibilità senza perversi effetti collaterali di breve o lungo
periodo.
L’alimentazione anti-frutta,
ovvero la carno-lattea, provoca segni cancerogeni inequivocabili
Non stiamo qui a citare la rapida
proliferazione delle cellule cancerogene non appena entrano proteine animali
nel corpo umano. La prova non sta solo nel fatto che, nelle sale di anatomia,
il sezionamento dei cancri evidenzia in continuazione bacilli tipo il bacillus
enteridis, il bacillus Breslay, il bacillus suispestifer, il bacillus
clostridium, il bacillus streptococcus bovis, tutti derivanti dalle varie carni
di animali di terra e di acqua.
Se si prende un malato di tumore
o di cancro, e lo si sottopone a dieta rigorosamente priva di proteine animali,
il tumore benigno nel primo e la neoplasia maligna nel secondo rallentano lo
sviluppo a vista d’occhio. Ne sapeva qualcosa in proposito il celebre terapista
dei malati terminali di cancro, il medico tedesco-americano Max Gerson, che li
imbottiva di frutta da mattina a sera. Metchnikoff dimostrò poi in passato come
l’origine di tutte le malattie è da individuare nella putrefazione degli alimenti
nell’intestino, nei miasmi incredibili che vi si sviluppano per colpa di carni
e latticini.
I disastri delle scorie proteiche
ineliminate all’interno del corpo umano
Le scorie prodotte dal consumo
proteico-animale affaticano incredibilmente fegato-reni-pancreas, gli
organi-chiave del funzionamento chimico del corpo umano, e sono causa
dimostratissima di uricemia, obesità, diabete, calcolosi, reumatismi,
dispepsie, eczemi, arteriosclerosi. Quel che è peggio, le proteine eccedenti il
fabbisogno giornaliero non possono essere accumulate nell’organismo sottoforma
di grassi, e il fegato le deve trasformare in urea ed indirizzarle ai poveri
reni. Il sistema renale, stressato da questi ripetuti insulti, non ce la fa ad
espellere il veleno, non lo elimina totalmente, ed il corpo lo riassorbe
intossicandosi. Il sistema immunitario, prende malvolentieri gli scarti
proteici ineliminati e li lega alle pareti dei capillari che così si
ispessiscono e perdono funzionalità, e alle pareti delle arterie che così sviluppano
ateromi.
Tutto questo non succede affatto
con le proteine vegetali, le quali non acidificano e non avvelenano il sangue.
Non esiste al mondo una singola
malattia da carenza proteica, mentre siamo flagellati da morbi carneo-derivati
Più proteine animali mangiamo e
più acidifichiamo il nostro sangue alcalino.
Acidificazione significa blocco
immediato di tutte le reazioni bioelettriche corporali e dunque morte
immediata. Ecco allora l’intervento disperato del sistema immunitario a
richiamare osseina dal midollo. Ecco lo svuotamento misterioso di calcio buono
dal sistema osseo ogniqualvolta si mangiano carni-uova-pesce-latticini, tutti
cibi anti-frutta. L’uomo deve dunque aver paura dell’eccesso di proteine, non
certo della carenza. Non esiste al mondo una singola malattia dovuta a carenze
proteiche, mentre il pianeta è flagellato da moltissime affezioni da eccesso
proteico di tipo animale.
Dove ricaviamo dunque gli 8
aminoacidi essenziali?
Venendo alla domanda specifica,
trattasi di un quesito di retroguardia. Sappiamo da anni ormai che non esistono
affatto questi 8 aminoacidi essenziali. Soltanto due aminoacidi, la treonina e
la lisina risultanto infatti essere indispensabili e, partendo da essi il corpo
umano ricava agevolmente tutti gli altri per trasformazione biologica. Treonina
e lisina si trovano in abbondanza in tutta la frutta oleosa (arachidi, pinoli,
mandorle, pistacchi, anacardi, noci, nocciole), ma anche nei semi, nei cereali,
nei germogli, nei funghi, negli spinaci, negli asparagi, nei carciofi. Le
carote sono poi una fonte incredibile di proteine vegetali, coprendo l’intera
gamma degli aminoacidi.
La formula biochimica del latte
umano è prova inconfutabile del fruttarianismo umano
Il latte umano ha poi una formula
biochimica che è decisiva per capire come siamo fatti e di cosa abbiamo
realmente bisogno. Nel periodo di massima crescita, il cucciolo dell’uomo si
serve di un alimento che ha una percentuale proteica 20 volte inferiore a
quella della carne, e 7 volte inferiore a quella del latticini mucca-derivati.
La parola svezzamento significa abbandono rigoroso del latte materno e ancor di
più del latte di altri, cosa che ogni animale rispetta, fuorchè lo stolto
animale umano. In questa delicata fase di svezzamento, far passare il bebé umano
da una dieta naturale ipo-proteica a una dieta 7-20 volte più proteica, è
quanto di peggio si possa fare contro l’infanzia. Una autentica follia, una
mazzata sulla testolina dei piccoli che restano poi segnati a vita da tale
ingiuria iniziale. Un vile attentato alla salute futura di tale ignaro essere.
Un continuo furto di vita e di
salute.
Il bimbo è OK? Non andare dal
pediatra. Sta male? Non andare dal pediatra. Firmato Mendelsohn.
Le pratiche e la cultura
pediatrica prevalenti in tutto il globo rubano all’essere umano qualcosa come
70 anni di vita supplementare e 120 anni di salute. Questo è quanto viene fatto
dalla diabolica rete medico-pediatrica mondiale, che a questo misfatto ne fa
seguire altre decine tramite gli interventi vaccinatori successivi, intesi
proprio contro le malattie infantili generate dagli omogeneizzati e dalle
assassine diete alto-proteiche imposte con ignoranza stratosferica e infinita
perfidia all’infanzia.
Non a caso il più grande pediatra
americano Robert Mendelsohn, ha coniato i suoi famosi postulati: Il tuo bimbo
sta bene? Non andare dal pediatra, te lo ammalerebbe. Sta male? Non andare dal
pediatra, te lo aggraverebbe. Ci sei andato? Fa esattamente l’opposto di quanto
ti ha detto, e farai un grande favore al tuo piccolo. Chiaro che l’uomo è già
bravo a raggiungere 70-80 anni malamente, e non i suoi 120-150 canonici, con
tutte le torture che subisce sin dai suoi primi esordi.
Gli enormi ed irreversibili danni
dei latticini al sistema renale
Il carnivorismo e l’eccesso di
proteine imposto ai piccoli umani appena svezzati predispone a tutte le
malattie che sono esclusiva dell’animale umano, e conduce all’ipertrofia
(ingrossamento) epatico e renale ed all’obesità infantile. Il caso incredibile
e indimenticabile della melammina cinese dovrebbe far riflettere il mondo
intero. Si è scoperto infatti una cosa che ha lasciato esterrefatti e confusi
gli ispettori cinesi.
Una percentuale notevole dei
bambini ospitalizzati erano consumatori di latte normalissimo e non addizionato
di cacca e pipì sintetizzate in melammina. Come dire che la melammina fa di
sicuro schifo, e fa pure male, ma che i danni più gravi al sistema renale sono
causati dal vero e proprio consumo di latte normale. Cosa del resto che si
sapeva benissimo in campo medico-igienistico.
Omogeneizzato, ovvero un frullato
di cadavere per gli ignari bambini umani
La composizione biologica più
vicina al latte materno è la frutta, e non certo il frullato di cadavere, misto
a verdurine cotte, denominato eufemisticamente omogeneizzato. Gli unici bambini
sani al mondo sono quei pochi super-privilegiati che hanno la fortuna di avere
dei genitori avveduti, informati e quindi vegani. Quei bambini avranno due
grossi vantaggi nella vita. Saranno molto più sani degli altri, con organi e
peso-forma normalissimi, con crescita appropriatamente lenta ed equilibrata, e
saranno dotati di particolare sensibilità ed intelligenza. In più non avranno
sulla coscienza indirettamente l’uccisione dei loro fratelli cuccioli di altre
specie.
In ogni tempo l’uomo ha mangiato
carne, almeno ci sembra
Giuseppe ed Elena, mettono sempre
un Ci sembra, davanti alle loro affermazioni, il che la dice lunga sul loro
spirito saggio, prudente e scientifico. Dire che l’uomo ha sempre e dovunque
mangiato carne non risponde per niente alla realtà storica. Gli antichi greci
erano tutti essenzialmente vegetariani, sia a Sparta che ad Atene. Questo non
riguardava solo gli artisti e i grandi filosofi, ma anche i soldati, anche il
popolo. Etruschi, romani, sabini, avevano una alimentazione bilanciata, con
abbondanza di frutta, ortaggi e cereali. A quei tempi non c’era divorzio tra
salute e tavola. Il cuoco era anche medico. Gli insegnamenti di Pitagora e di
Ippocrate, che prescrivevano cibi crudi per prevenire i mali, erano ancora
troppo recenti per essere dimenticati.
La caduta dell’Impero Romano
causata dal pasticcio di carne e dai cibi stracotti
Ad Olimpia si sapeva benissimo
che il crudo rende più forti e veloci, e che fa pure vincere le maratone. E’
stato grazie al cavolo crudo che i romani hanno fatto a meno dei medici per 6
secoli ininterrotti, scrive Catone. E fu poi il cotto, lo stracotto, i pasticci
di caccia, ad affossare l’impero romano, non le sconfitte militari. I legionari
e i combattenti romani avevano un rancio basato su vegetali, frutta ed orzo
abbrustolito. Furono le diete intossicanti e devitalizzate della classe agiata
a indebolire Roma. Il cotto ha sempre caratterizzato il declino dell’individuo
e quello dei popoli.
Un esercito di cuochi e di sommelier
col nobile scopo di rovinare l’umanità
La cottura è un processo di
adulterazione e di corruzione dei cibi giusti, e un trionfo dei cibi assassini.
Un esercito interminabile di cuochi occupati a rovinare i micronutrienti e a
rendere attraenti e appetitose le peggiore schifezze dei macelli, con frotte di
sommelier pronti ad ingozzare di vino, a mandare giù ed a nascondere i miasmi,
le puzze e il voltastomaco delle carogne. Il risultato è sotto gli occhi di
tutti. I conti tornano alla perfezione.
Miliardi di animali sgozzati e
brutalizzati ogni poco-santo giorno da un lato, e milioni di malati gravi in
tutto il pianeta. La putredine reale che diventa
putredine popolare
Nel periodo medioevale e negli
anni successivi, la plebe mangiava a volte carne, ma solo a Pasqua e a Natale,
più per imitare le gozzovigliate continue dei re e dei loro cortigiani. Tanto
che, a quel tempo, il cancro non si chiamava cancro, ma putredine reale. Oggi,
la putredine reale si è finalmente trasformata in putredine popolare, visto che
il veleno carne è a pronta disposizione del popolo. Anche nelle nostre campagne
di un tempo, la carne veniva consumata assai raramente. Non erano di moda le
pratiche sado-masochistiche e le teorie suicide che affliggono la nostra
società dei consumi sballati.
A cosa servono allora gli enzimi
digestivi (amilasi, proteasi, ecc)?
Servono sicuramente. Servono a
digerire gli amidi (amilasi) e le proteine (proteasi), ma sempre e solo quelle
delle piante. La proteine vegetali stanno infatti confezionate in un guscio
difensivo leggero, demolibile, commisurato allo stomaco ipo-cloridrico umano.
Aggiungo che mi piace molto la voglia di ristudiare e di rimettersi in
discussione, cercando una seconda e una terza opinione quando non si è
totalmente soddisfatti delle proprie convinzioni. Questo è segno di saggezza e
di intelligenza, non di precarietà. Solo l’ignorante è sempre convinto al 100
%, salvo cambiare poi opinione di colpo.
La verità sta oggettivamente
dalla nostra parte, non altrove
Noi vegani siamo, direi per
fortuna, costretti a non variare troppo opinione. Meritata o casuale che sia,
godiamo di una rendita di posizione. Quando arrivi infatti in zona fuoco-fuoco,
quando sfiori la verità, rimane poco spazio per divagare e svariare, per
concedere delle chance alla parte avversa. Possiamo solo approfondire, correndo
magari il rischio di sembrare presuntuosi. Noi siamo davvero in zona verità,
non per motivazioni ideologiche, spirituali, fideistiche, ma perché la scienza,
la logica, la natura, i fatti, ci permettono continue verifiche e ci regalano
continue conferme.
Noi siamo con le leggi della
creazione, con le leggi divine o della evoluzione. Siamo con l’uomo e con
l’animale, con gli alimenti naturali dell’uomo e contro tutto il resto. Siamo
contro tutta la monnezza anti-uomo ed anti-vita, ideologica e pratica, prima
tra esse la carne e il latte, che nascondono dietro di sé il top della
indecenza, della crudeltà, della sopraffazione, della viltà, della vera peste
bubbonica.
Spiegazioni sui virus che tornano
parecchio
Vi posso solo confermare l’innocenza
di batteri e virus. Quanto ai virus, pariamo di materiale defunto da scarto
fisiologico cellulare. Se uno mangia male, digerisce peggio (troppo
lentamente), si tiene i suoi miasmi putrefattivi intestinali per 50 ore, pensa
male e dorme male, è chiaro poi che il suo bagaglio giornaliero di detriti
cellulari, di sporcizia, di pietruzze definite virus, non viene scopato via
come dovrebbe, per cui la spocizia rimane all’interno.
Il problema, in ogni caso, non è
la malattia da mandar via, ma la salute da mantenere
Non è la malattia poi il
problema, visto che malattia vuol dire riaggiustamento (quando ciò è umanamente
possibile) o morte quando si è spacciati. Malattia vuol dire espulsione logica
e salubre di tossine. Malattia vuol dire guarigione. Il problema è la salute,
il mantenimento dell’equilibrio e dell’omeostàsi senza cadere possibilmente
nella malattia, che può sempre essere fastidiosa e debilitante.
Andare oltre la punta del proprio
naso
Occorre solo andare oltre la
punta del naso, e non partire colpo in canna e con l’immagine preconcetta del
demonio-virus nella propria tasca. Non è, nel modo più assoluto, il virus a
causare malattia, ma l’occupazione di spazio prezioso, il rallentamento
metabolico causato dall’accumulazione virale. Rallentamento causato dal
mal-cibo e dal mal-comportamento.
Quelli sono i virus virulenti e
attivi. Rallentamento che porta a crisi tossiemica, ovvero al solito
superamento del livello tossicologico di guardia, che ti impone di fermarti, di
metterti a letto, di digiunare, di riflettere sugli errori, di bere tanta acqua
e mandare fuori le tossine in eccesso attraverso i punti di sfogo più logici
che il tuo sistema immunitario presceglie.
La moltiplicazione dei pani e dei
pesci, da parte dei monatti col teschio sulla schiena
Nota bene, ho parlato di
accumulazione giornaliera o di sommatoria di virus, non di moltiplicazione.
Anche perché, se qualcuno parla di moltiplicazione, mi deve prima presentare la
foto di una bella viressa con tanto di labbra carnose, tette, culo e vagina,
allora forse gli crederò, e mai prima. Confesso di non avere un buon rapporto
coi virologi. La maggior parte di essi hanno il teschio disegnato sulla
schiena. Chiamarli monatti ed untori è un complimento.
Chiamarli aguzzini da strapazzo,
o miserabili necrofori, biechi opportunisti, rincorritori di pecunia facile e
di immeritata fama è assai più appropriato.
Possono essere battuti soltanto
dagli immunologi.
Gli scovatori di pietruzze
inanimate chiamate virologi
Mi accontento di essere un filosofo
e di ispirarmi a Pitagora. E trovo una grande soddisfazione quando i
ricercatori, persa la bussola, hanno bisogno urgente della illuminazione
filosofica o spirituale, che essi smarriscono regolarmente tra gli odoracci e
le emicranie dei loro gelidi e psichedelici laboratori. Non mi affascina né mi
convince Stefan Lanka, per quanto bravo sia stato a scoprire diversi virus.
Isolare virus in laboratorio può essere significativo, ma è sempre una
questione di lenti magnificatorie e di microscopi. Se uno vuole fare un salto
di qualità e diventare pure scienziato, oltre che fare lo scovatore di
pietruzze inanimate chiamato virologo, deve usare il cervello, deve saper
interpretare correttamente le sue eventuali scoperte.
Lanka dice coraggiosamente che
non ha mai visto un virus ammazzare nessuno? Bravo. Lo hanno persino
bersagliato e messo in croce per aver detto una cosa fin troppo ovvia. Ma poi
aggiunge che ha visto pure il virus fare il facchino e il trasportatore. Ha
cioè trasformato le sue creature morte e defunte, in inopinati operai del
trasporto, con tanto di berretto e tuta.
A quel punto gli chiedo se ha
sentito pure le loro parolacce, o se li ha visti toccare il sedere alle signore
per strada, come fanno spesso i facchini nei quali mi imbatto. Siamo un po’
tutti più seri e più coerenti. Vediamo di rientrare tutti nei ranghi. Vediamo
di cambiare mestiere e di cancellare dal menù delle scienze la parola virologo,
che è già di per sé un insulto all’intelligenza umana.
La grandezza di Peter Duesberg è
fuori discussione
Peter Duesberg è l’unico noto
virologo al mondo che si è guadagnato ai miei occhi pieno rispetto, descrivendo
per filo e per segno le magagne della virologia, la grande voglia di
primeggiare e di diventare dei futuri Pasteur, travolgendo ogni logica ed ogni
verità. Spretandosi del tutto da virologo rimarrebbe sempre il più grande
scienziato vivente di biologia molecolare e cellulare, nonostante l’insulto del
Nobel andato a uno come Montagnier.
Come farà un corpo abituato ad
aminoacidi e a tossine, a funzionare bene con la purezza del pomo?
Rispondo con una domanda. Come fa
il corpo di un malato di tumore quando lo si priva di proteine animali e gli si
dà tanta frutta? Migliora rapidamente, e con l’aggiunta di qualche digiuno il
tumore si rimpicciolisce e poi scompare del tutto senza tornare mai più, senza
tagliare niente, senza farmaci, senza radio-chemio terapie. Lo sanno troppo
bene le cliniche salutistiche naturali del mondo intero. Lo sanno a memoria
medici igienisti come Burton, Cinque, Sabatino, Goldhamer, Fuhrman, Cridland, e
anche altri medici semplicemente dotati di acume tipo Robert Pritikin e gli
eredi di Max Gerson.
Nessun commento:
Posta un commento