lunedì 15 settembre 2008

Absolut, alcol assoluto

L’articolo che segue, dal titolo "Tho, un francese di spirito", l’ho letto a pagina.106 di Panorama n. 32 del 07/08/2008.
Si parla di Pierre Pringuet, AD della Pernod-Ricard, che dopo l'acquisto della vodka Absolut vuole contendere alla Diageo il primato mondiale nel settore delle bevande alcoliche e superalcoliche.

[...]Con un'operazione da 5,6 milardi di euro ha battuto concorrenti come Bacardi per contendersi il mercato mondiale del vino e degli alcolici. per un totale di 91 milioni di casse da 9 litri ciascuna vendute ogni anno (819 milioni di litri) [...] Dopo aver ricevuto l'ok dall'antitrust europeo, Pringuet è già pronto a calare sui mercati internazionali l'asso Absolut, con massicci investimenti di marketing. Per fare ciò, continuerà la politica di forti investimenti in comunicazione che nel 2007 hanno superato il miliardo di euro [...] L'obiettivo è cavalcare la crescita del mercato statunitense ma sopratutto di quello cinese che potrebbe passare dalla attuali diecimila ad un milione di casse all'anno [...] In Italia, in seguito alla leggera contrazione dovuta all'introduzione della normativa sul consumo notturno di alcol, si vuole recuperare i volumi nel canale della grande distribuzione e in quello di bar e ristoranti, con investimenti promozionali più forti.

Sono rimasto molto colpito. Si parla di super alcolici come di una merce qualsiasi, come di un prodotto da lanciare o consolidare sui mercati grazie a forti iniziative di marketing e comunicazione, come una lavatrice, uno shampoo, uno yogurt. In particolare si evidenzia la prospettiva del mercato cinese, che conta di passare da 10 mila ad un milione di casse (!); del mercato statunitense "in crescita"; dell'aggiramento della normativa italiana vendendo più massicciamente la vodka in supermercati, bar e ristoranti. Questa disinvoltura nel trattare l'alcol e il superalcolico come un succo di frutta è sconvolgente, un'indulgenza che la dice lunga su come viene considerato da governanti e mass media: parte integrante della cultura occidentale. Ci appartiene culturalmente, e anche religiosamente, al punto che sull'altare il prete si fa mezzo bicchiere di vino, non due tiri a una canna. Eppure è stato scientificamente provato che l'alcol è molto più pericoloso delle droghe leggere. A tal proposito invito chiunque sia finito in questo blog a leggere gli studi effettuati dal medico Giancarlo Arnao, nonchè a rispondere al suo simpaticissimo "canna-quiz".