domenica 11 maggio 2014

Lo stipendio dei grillini

Mai prima d'ora - e ci volevano i genovesi come Beppe Grillo, notoriamente attaccati al denaro - si era parlato così spesso degli stipendi dei parlamentari italiani.
Se ne è parlato fino alla noia, tanto che non vi è intervista rilasciata  in giro da qualunque grillino che la questione della restituzione dei soldi non venga costantemente "rinfacciata".
Però dal mio punto di vista non può essere questa LA linea politica di un movimento, perchè il continuo, costante ed asfissiante rinfaccio della restituzione sembra coprire il vuoto sotteso ad un movimento che dice solo No, ma che soprattutto non ha messo al centro della propria azione la questione delle questioni, La Giustizia, di cui non v'è traccia nel programma politico


Ad ogni modo, prendo spunto dal selfie che vedete qui sopra, pubblicato dal deputato salernitano Angelo Tofalo nel quale - ovviamente - fa l'autoscatto con malcelato vanto per comunicare urbi et orbi di aver restituito 49.061,67 euro alle imprese dello Stato Italiano, prendo spunto - dicevo - per evidenziare un banalissimo calcolo, che è il seguente: lo stipendio netto di un parlamentare alla camera dei deputati, come nel caso di Tofalo, oscilla più o meno intorno ai 13 mila euro/mese (fonte).
Moltiplicando questa somma per 13 mesi, ossia fino al tutto il mese di marzo 2014, poichè  il selfie è dell'inizio aprile, abbiamo il totale NETTO  di 169 mila euro.
Sottraendo la somma che Tofalo afferma di aver restituito in 13 mesi, che per comodità arrotondo a 49 mila, abbiamo come risulatato 120 mila euro, che divisi a loro volta per 13 danno come stipendio netto di un grillino la somma mensile di euro 9 mila 23o. E ciò al solo fine di precisare che quando sentirete un grillino in televisione dire che guadagna 2 mila e 500 euro, non è assolutamente vero.
Ma vi è anche un'altra questione che vorrei evidenziare, e cioè l'accanimento con cui stanno conducendo questa campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee, il 25 maggio, elezioni dove io annullerò la scheda con un pennarello indelebile.
Annullo la scheda per il semplice motivo che sia il parlamento che il parlamentare europeo non servono ad una beata minchia. E' notorio infatti che il parlamento europeo non ha alcun potere legislativo e che tutto viene demandato alla Commissione europea, e che il Presidente del Consiglio non viene eletto dai cittadini europei così come il Presidente della Commissione europea, anch'esso escluso dal vaglio elettorale.
Dunque i parlamentari che andranno a sedere nel parlamento europeo non hanno alcun potere legislativo, né possono modificare in alcun modo il Trattato di Maastricht, che è un contratto vincolante e soprattutto che non prevede alcun diritto di recesso: ne consegue che tutte le belle intenzioni del leader nonchè padre-padrone del Movimento 5 stelle su cosa fare una volta entrati nel parlamento europeo resteranno - appunto - solo intenzioni, non potendo cambiare assolutamente nulla.
Perchè dunque Grillo ci tiene tanto ad entrare nel parlamento europeo?
I motivi - a mio avviso - sono due. Il primo è che le elezioni europee sono un test politico nazionale, e Grillo vuole misurare le sue forze. In secondo luogo - essendo lui un genovese - vedo principalmente un fatto economico. Sappiamo infatti che Grillo gestisce una quota parte dei fondi parlamentari e se ci atteniamo a dei semplici calcoli come quello fatto poc'anzi vediamo che dei 164 parlamentari eletti, tolti i fuoriusciti/cacciati dal padre-padrone ne restano 153, moltiplicati per 13 mila euro al mese danno 1 milione 989 mila euro/mese e 23 milioni 868 mila euro in un anno (!). Poco più di 45 miliardi/anno delle vecchie amate lire. Queste somme transitano tutte (?) sui conti correnti di Banca Etica, la banca preferita di Beppe Grillo.
Grazie al moltiplicatore dei depositi Banca Etica potrà moltiplicare x 50 volte la sua base di offerta monetaria, ossia un miliardo e 200 milioni di euro, duemila 250 miliardi di vecchie lire. Niente male, vero? A maggior ragione se tutti questi soldi dipendono giuridicamene da un'associazione fatta di sole tre persone: Beppe Grillo, suo nipote Enrico, e il commercialista. Il movimento (di denaro) aumenterebbe dunque ulteriormente con l'ingresso dei grillini nel parlamento europeo, e non ho neanche contato gli stipendi dei "dipendenti" regionali, provinciali e comunali.
Ora: Beppe Grillo è azionista Telecom, infatti ha partecipato con gran rumore mediatico a varie assemblee degli azionisti; è anche azionista Monte dei Paschi, perchè ha partecipato facendo anche li un gran casino, pertanto la domanda sorge spontanea: Beppe Grillo è azionista anche di Banca Etica? Sarebbe un gran colpo di culo per lui, visto che possiede azioni Telecom e MPS che valgono zero, mentre quelle di Banca Etica sembrano essere in forte rialzo ;-)