giovedì 1 gennaio 2009

A ruota libera

Un sms ogni 45 secondi: questa è stata la media ieri sera, ultimo dell'anno, con la quale l'italica umanità (me compreso) scambiava compulsivamente auguri a mezzo cellulare facendo tintinnare le relative suonerie tra le 23.45 e le 00.15.

La Formula 1 è una manifestazione ormai anacronistica seguita da un esiguo numero di persone che non si sono accorte della morte della velocità. E' da un po', infatti, che le gare non vengono vinte da chi corre più veloce, come ancora oggi accade per quelle di moto, bensì da chi gestisce al meglio il pit stop, il rifornimento, la sosta. La differenza dunque non è più nella velocità ma nella pausa. La velocità pura - almeno per le auto - è morta, e con lei la Formula 1.
L'imminente tracollo delle grandi marche mondiali americane, Ford, GM, Chrysler, con i motori tremila di cilindrata e 4 chilometri con un litro di benzina, sono la conferma ulteriore di un modello economico e di uno stile di vita divenuto obsoleto. L'11 settembre era necessario per questo, per rimpinguare un'intera economia fondata sul petrolio e sui petroldollari
Invece si è scoperto che le economie di guerra keynesianamente intese non sono più in grado di tamponare le recessioni e di fungere da volano per il rilancio, perchè non ostante cinque anni di guerra in America è arrivato il collasso economico, mentre sarebbe dovuto avvenire il contrario.
Si può quindi affermare senza timore di smentita che ieri, soltanto ieri, con la morte della velocità, è finito il XX.mo secolo.