domenica 12 dicembre 2010

Perchè non siamo carnivori


(F. Goya, Natura morta con testa di pecora, 1812, Louvre - Paris)

1) L’uomo non è carnivoro perché privo di sufficienti acidi gastrici per disintegrare le proteine animali: 10 volte in meno acido cloridrico di cani e dei gatti nel proprio stomaco.
2) L’uomo non è carnivoro perché il suo sangue è alcalino al 7.30-7.50, e non acido 6.0-7.0 come nei cani e nei gatti.
3) L’uomo non è carnivoro perché privo di enzima uricasi per disgregare i 28 grammi di acidi urici regalati da ogni kg di proteine animali (mentre cani e gatti abbondano di tale enzima).
4) L’uomo non è carnivoro perché il latte materno umano ha la stessa percentuale proteica della frutta (4-5%), e non 15% come nel latte bovino, 30% come nei cani, 40% nei gatti, o 50% come nei topi.
5) L’uomo non è carnivoro perché dotato di un sistema gastrointestinale oblungo, stretto, spugnoso, pieno di curve e di risalite, la peggior cosa possibile per un pasto carneo (mentre cani e gatti hanno un intestino corto, tozzo e liscio per una rapida digestione ed espulsione delle sostanze putrescenti).
6) L’uomo non è carnivoro perché i cibi alcalini in partenza (carni e latticini) rilasciano ceneri acide che acidificano pesantemente il sistema (negli animali carnivori ciò non accade grazie al sangue acido dei medesimi). L’acidificazione scatta già a 30 grammi di proteine, quota minima che ogni mangiatore di frutta, anche di sola anguria mangiata a sazietà, è in grado di superare.
7) L’uomo non è carnivoro perché il suo sistema immunitario è fruttariano (e accoglie i pasti carnei come nemici invasori, con pesanti reazioni leucocitiche, come dimostrato da Kouchakoff).
8) L’uomo non è carnivoro perché dotato di mandibole mobili lateralmente, tipiche del frantumatore di frutta e di semi, mentre nei carnivori le mandibole sono fisse, adatte a strappare le carni alle vittime.
9) L’uomo non è carnivoro perché il solo cibo completo e libero da effetti collaterali ammalanti rimane il succo zuccherino vitaminizzato, mineralizzato, enzimizzato, elettrizzato dalla fotosintesi e dall’energia solare.
10) L’uomo non è carnivoro perché ogni esperimento di tipo vibrazionale (vedi André Simoneton) indica che solo la frutta raggiunge gli 8000-10000 Angstrom dell’infrarosso, di massima salute e vivificazione, mentre dalle patate-legumi-cereali poco-cotti alla verdura cruda si rimane sulle quote alte 6500-7500 con colore arancio e rosso, e mentre le carni stanno sui valori bassi dei 3000 e meno, suo colori ammalanti e derubanti del grigio e dei raggi X.
11) L’uomo non è carnivoro perché è da codardi ammazzare a sangue freddo bestie innnocue come agnelli, capretti, vitelli, pesci, polli ... e l'uomo vero non è codardo.

lunedì 1 novembre 2010

Eco, Riotta e i complottisti

Già da alcune settimane il Sole 24 Ore, diretto dal filo americano Gianni Riotta, pubblica intere pagine sul fenomeno del populismo e dei suoi rischi-pericoli.
Utilizzando a proprio uso e consumo l’ultimo libro di Umberto Eco nel quale l’autore – stringi stringi – parte dal testo dei “Protocolli dei Savi di Sion” alla base dell’antisemitismo, per scaricare tutta la sua possente mole culturale contro i propugnatori e i diffusori di notizie false, Gianni Riotta senza essere smentito dall’autore usa quindi il romanzo per pubblicare frasi del tipo « … la sola arma contro l’odio e l’intolleranza sarebbero amore e comunità, ma cercarle nella stagione del populismo paranoico sembra sforzo vano»; oppure del tipo «… secondo le teorie della cospirazione sul web tutto quello che crediamo di sapere è falso».
E subito dopo confessa: «… mi capitò di partecipare qualche volta ai dibattiti di Bildeberg, che per i complottisti reggono segretamente il mondo, e quando mi accusarono ribattei che se fossi stato uno di loro l’Inter non sarebbe andrebbe così male». E’ tutto scritto qui (http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-10-31/odio-nome-rosa-064124.shtml?uuid=AYEG3yfC)
In effetti “il Riotta” partecipò alla riunione Bildeberg tenutasi a Bruxelles dal 1° al 3 giugno del 2000 (http://www.bilderberg.org/2000.htm) in qualità di “Deputy Editor” (vice direttore) del quotidiano La Stampa di Torino, giornale di proprietà della famiglia Agnelli, e all’epoca c’erano anche Gianni Agnelli (Honourary Chairman, Fiat SpA), suo fratello Umberto (Chairman, IFIL), Ambrosetti Alfredo (Ambrosetti Group - www.ambrosetti.eu), Bernabè Franco (Special Representative of Italy for Reconstruction Initiatives in the Balkans), Fresco Paolo (Chairman Fiat SpA), Ruggiero Renato (Chairman, Schroder Salomon Smith Barney Italy), Tremonti Giulio (Member of the Finance Commission), Padoa-Schioppa Tommaso (Member of the Executive Board European Central Bank) e vari altri come Wolfowitz Paul (Dean, Nitze School of Advanced International Studies, The John Hopkins University), Trichet Jean-Claude (Governor, Banque de France), Sutherland Peter D (Chairman Goldman Sachs International; Chairman BP Amoco PLC), l’immancabile Soros George (Chairman Soros Fund Management), Solana Madariaga Javier (Secretary General Council of the European Union), Rockefeller David (Chairman Chase Manhattan Bank International Advisory Council). Mi fermo qua.
Dunque “il Riotta” partecipa ma non conta nulla, perché altrimenti da tifoso interista avrebbe modificato le cattive sorti della sua squadra del cuore. Il ragionamento non fa una grinza: se fossi tra i cinquanta uomini più potenti della terra - dice "er Riotta"" - modificherei a mio piacimento il campionato di calcio italiano e farei vincere l’Inter di cui sono acceso tifoso, ma poiché l’inter va malissimo io non conto un bel niente.
Domanda: ma allora perché era li?
Vincitore di borse di studio Fulbright (http://www.fulbright.it/it), caro amico di Eco fin dai tempi di Golem, coetaneo di Gad Lerner di cui ne segue come un’ombra le poltrone (vice direttore a La Stampa, direzione del TG1), Gianni Riotta mente sapendo di mentire, come tutti i mentitori di professione, per altro quasi tutti giornalisti e i rimanenti senza dubbio in politica: infatti nell’anno 1999/2000 l’Inter si piazza al 4° posto nel campionato di calcio ed è finalista in coppa Italia, l’anno dopo (2000/2001) finisce il campionato italiano al 5° posto, mentre nell’anno 2001/2002 è terza classificata in Italia e tra le prime quattro in coppa Uefa.
Ma al di là di questi peccati tutto sommato veniali, si evidenzia come Gianni Riotta sia perfettamente organico al Sistema, non solo per l’attacco ai complottisti di cui il potere si preoccupa davvero poco in base al dogma che un potere si sostituisce con un altro potere uguale e contrario, quanto piuttosto per il suo personale curriculum vitae, (qui un bel siparietto: http://www.lucatelese.it/?p=41).
Umberto Eco, invece, finalmente svela la sua posizione, gesto che in Italia è sconosciuto a tutti gli intellettuali per il semplice motivo che la funzione degli intellettuali italiani non ha mai assunto ruoli determinanti nella formazione della coscienza critica del paese, al contrario degli omologhi francesi.
Dunque Umberto Eco è schierato, con il potere of corse, quando tramite il burattino Riotta afferma che Internet è una fucina di luoghi comuni intrisa di falsi clamorosi e pericolosi dai quali la gente non è in grado di difendersi perché domina il relativismo (Relativismo) perchè, quando si parte da premesse false avremo conseguenze vere o false ma non riusciremo a distinguere le une dalle altre (ex falso sequitur quodlibet http://it.wikipedia.org/wiki/Ex_falso_sequitur_quodlibet), per cui lo strapotere del falso germina sul disincanto seguito al fallimento delle rivoluzioni, dello scientismo e dell’impianto teorico illuminista basato sulla forza delle idee contro l’ignoranza e il male.
Io sono ovviamente convinto del contrario.
Il relativismo è dato dalla oligo-direzionalità delle fonti d’informazione, che in quanto “oligos” rendono scarsa la possibilità di scelta: pertanto il relativismo dell’informazione, fonte del relativismo culturale, è filiazione diretta degli oligo-poli dell’informazione stessa, di cui Eco e Riotta sono parti organiche da alcuni decenni.
Se gli ultra-sessantenni dicono “l’ho visto in Tv quindi è vero”, oggi gli under 30 dicono “l’ho letto/visto su internet quindi è vero” (http://www.selpress.com/treccani/esr_visualizza.asp?chkIm=18).
Dov’erano Eco e Riotta quando la televisione manipolava le coscienze plasmandole ad uso e consumo del potere dominante? Qualcuno di lor signori ha per caso contraddetto o semplicemente commentato Karl Popper quando nel 1994 denunciava lo strapotere televisivo?
Sono i due volti di una stessa medaglia, Eco e Riotta, quello del relativismo delle fonti, cui prima d’ora non si erano mai sognati di schierarsi per paura (forse) di perdere la pagnotta, mentre per la paura dello tsunami che nel bene e nel male stravolge l’informazione oggi additano i relativisti, i complottisti, i cospirazionisti, i negazionisti, cercando di addossare ad altri colpe che loro stessi hanno contribuito a generare con la loro ignavia.
Finiranno nell’anti-inferno, indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male, costretti a girare nudi per l'eternità attorno a un’insegna - non descritta, forse di una vana bandiera - punti da vespe e mosconi, mentre il loro sangue, unito alle loro lacrime, si mescola al fango dell'Inferno, come se questi dannati fossero dei cadaveri, morti viventi sepolti vivi, col corpo straziato dai vermi (Dante Alighieri, Inferno, canto III - http://it.wikipedia.org/wiki/Ignavi.

lunedì 6 settembre 2010

Ipnocrazia 3

L'ipnosi è la programmazione della mente conscia e subconscia mediante la quale in un soggetto è impiantata una falsa realtà facendogli credere che sia vera.
Alla base del sistema di ipnotizzazione, ossia di ciò che io chiamo ipnocrazia, vi è l'istruzione primaria e secondaria che inizializza l'hard disk cerebrale e installa il sistema operativo, poi man mano vengono installate le altre applicazioni, dai media, dalla scienza ufficiale, dai governanti, dallo show-biz.
Non è casuale se al teatro, al cinema o in Tv vediamo "un programma".
Gli applicativi installati nel nostro cervello, infatti, programmano il senso della ragione al punto di credere che illusione e menzogna siano realtà.
Ciò è possibile perchè i programmi confliggono con la coscienza, per cui più programmazione è uguale meno coscienza e quindi più controllo eterodiretto.
E' evidente che se la maggior parte delle persone che ci circondano è stata programmata allo stesso modo, ne risulta che siamo certi di essere nella stessa realtà che tutti quanti stanno vivendo perchè anche gli altri l'accettano e quindi non vi sono dubbi in proposito.
Quando si accetta uno stato ipnotico il cervello e la mente sono programmati per vedere quella realtà alla quale credere: si vede ciò che si è indottrinati a vedere e si rifiuta tutto il resto.
Vedere ciò che si crede vero conferma alle persone che tutto ciò in cui credono è vero, da cui il postulato che credono a ciò che vedono.
Se lo vedo ci credo, vedere per credere, questo è il postulato che cancella per sempre il toccare per credere di san tommaso, e tutto questo nell'epoca in cui l'immagine digitale, soppiantando quella analogica nella sua perfetta clonabilità, distrugge per sempre l'originale aprendo alla manipolazione infinita.
Mi spiego meglio: la morte dell'originalità con l'avvento del digitale, che non permette la risalita all'origine ma rende tutto perfettamente identico, in luogo di creare il sospetto che qualunque immagine, tutte le imamgini, non sono più originali ma passibili di manipolazione e quindi illusorie, paradossalmente conduce al corto circuito credere-vedere-credere.
Questo perchè la velocità del sistema impedisce la sedimentazione e lo sviluppo dello spirito critico obbligando a "pensare per immagini" e all'omologazione priva di originalità, di creazione, ingabbiando inoltre il comportamento umano nel solo emisfero sinistro del cervello anche attraverso l'uso ormai spasmodico dell'immagine sub-liminale, che incide a livello di sub-conscio.

Vedi anche: ipnocrazia1 / ipnocrazia2

venerdì 27 agosto 2010

Nudo e crudo

«..non uccidete nè uomini, nè animali, né il cibo che va nella vostra bocca... se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà

la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte

ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime, i vostri corpi diventano ciò che mangiate, come le vostre anime diventano ciò che voi pensate

perciò non mangiate ciò che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perché i cibi bruciati, gelati e decomposti bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo

mangiate frutti ed erbe cresciuti e maturati dal fuoco della vita
»

lunedì 2 agosto 2010

L'impero (perduto) dei sensi

(S. Ceccarini, 1748, Allegoria dei sensi)

Accecati dagli schermi
Assordati dagli ipod
Ipolfatti dai saponi
Ipotatti dalla Rete
Disgustati dall'industria
Non abbiamo più difese
in questa giungla esistenziale.

domenica 25 luglio 2010

Due, carta e l'origine del mondo


(L'origine du monde, G. Courbet, Musèe d'Orsay, Paris)

Durante il crollo delle Torri Gemelle mi impressionò la quantità di carta che vorticosamente girava nell'aria: l'avanzata inarrestabile del mondo digitale segnerà la sua scomparsa definitiva? Non credo.
Non sparirà mai perchè, al contrario del documento digitale perfettamente duplicabile, la carta mantiene la propria originalità.
L'origine rende la carta piramidale/verticale al contrario della orizzontalità duplicabile dei file, e quindi della Rete.
Se il mondo fosse UNO e ologrammatico, come fantastiche ipotesi sugegriscono, non avrei comunque dubbi sulla supremazia del piramidale/verticale; ma visto che anche l'origine del mondo ha voluto il DUE per accadere, così come l'ologramma, sono certo della dualità.
Ragion per cui orizontale e verticale, carta e digitale, odi et amo continueranno a coesistere perchè non vi è l'Io senza l'altro, né l'uno senza il due.

lunedì 7 giugno 2010

A proposito di Francesca




Il grande risultato di Francesca Schiavone è la naturale conseguenza di un percorso che vede le donne italiane ai vertici del tennis mondiale ormai da molti anni, sia con l'ingresso nella top ten di ben due giocatrici, sia con le 3 vittorie nella Fed Cup ( due consecutive, nel 2009 e nel 2010), tutto nel più completo disinteresse dei mass media nazionali, sempre troppo impegnati ad informare l'opinione pubbllica sulle pubalgie dei calciatori e delle loro fidanzate.
Si spera che ora i riflettori possano essere maggiormente puntati su uno sport meraviglioso che la Federazione Italiana Tennis sta tentando, riuscendoci, di distruggere completamente alla base.
Difatti, senza nulla togliere ai meriti personali della Schiavone, vorrei ricordare che:
1) questa grande affermazione tennistica proviene da una donna e non da un uomo;
2) gli uomini non raggiungono lo stesso traguardo da 34 anni;
3) la vittoria della Schiavone non azzera il timer, come sta cercando di inculcare massmediaticamente la FIT, e che pertanto sono sempre 34 anni che un tennista italiano non vince il Roland Garros;
4) sono sempre 34 anni che un tennista italiano non solo non vince, ma addirittura non raggiunge nemmeno i quarti di finale di un torneo del Grande Slam;
5) sono oltre 30 anni poi che un tennista italiano non entra nei primi dieci del mondo.
6)agli Internazionali d'Italia c'erano tre (ripeto: tre) giocatori spagnoli sui quattro in semifinale.
Dunque, al di là dei magnifici risultati delle donne, il bilancio della Federazione Itaiana Tennis è FALLIMENTARE da più di 30 anni.
Le ragioni di un simile fallimento - secondo me - sono le stesse identiche del fallimento della politica italiana: una classe di privilegiati succhiasoldi, autoreferenziale e vanitosa, che non risolve i problemi ma li aggrava per manifesta incapacità.
Sarebbe opportuno, come succede in tanti altri sport, che nascesse una federazione parallela, così la rottura del monopolio tennistico potrebbe fungere da stimolo e beneficio per tutto il movimento italiano.

martedì 27 aprile 2010

La "questione polacca"

Ancora una volta la Polonia al centro di grandi questioni internazionali.
Dopo mille anni di storia, di cui invito a leggere un breve ma efficate riassunto, il 10 aprile 2010 ritorna prepotentemente sulla scena in seguito alla sciagura aerea che - di fatto - azzera il governo in carica.
Infatti, l'aereo con a bordo il presidente polacco Lech Kaczynski è precipitato mentre era in fase di atterraggio all'aeroporto militare di Smolensk, nella Russia occidentale, e nessuna delle 96 persone a bordo è sopravvissuata allo schianto del Tupolev-Tu 154. Decapitata la leadership del paese: oltre a Kaczynsk e sua moglie Maria, sono morti diversi ministri, il governatore della banca centrale polacca, il capo di stato maggiore dell'esercito.
Ma la certezza di una sciagura vacilla appena qualche ora dopo aprendo la strada a mille altre ipotesi non appena comincia a circolare in rete un video fatto da giornalista ucraino, corso immediatamente sul posto, nel quale si odono "chiaramente" alcuni spari di arma da fuoco di piccolo calibro ma nessun corpo delle presunte vittime.
Pochi giorni dopo, il 15/04/10, l'autore del video originale in cui si sentono gli spari, di nome Adrij Mendierej, viene trovato a Kiev con un coltello infilato nel torace; portato in rianimazione, muore il giorno seguente con il respiratore staccato e con altre tre coltellate sul corpo.

Mentre il sito theflucase.com della giornalista scientifica austriaca Jane Burgermeister è ancora chiuso a seguito di un attacco informatico, occorre considerare che è stato oscurato subito dopo aver espresso dubbi fondati sul cosiddetto incidente aereo in cui sono morti, in Russia, i vertici esecutivi della Polonia. La Burgermeister faceva notare come esistevano molte contraddizioni nella dinamica dell'incidente e che erano stati colpiti i sostenitori della Ministra Ewa Kopacz, l'unico esponente politico europeo che non solo aveva rifiutato l'acquisto di vaccini contro la "strana" pandemia suina ma che lo aveva addirittura definito una truffa! L’assenza di resti umani nel luogo dell’incidente alimenta speculazioni.

Il giornalista televisivo polacco Slawomir Wisniewski, che è stato il primo a raggiungere il sito in cui è caduto l’aereo Tupolev, ha affermato che non c’era nessuno a bordo dell’aereo ad eccezione dei membri dell’equipaggio.
In una intervista al giornale Rzeczpospolita (RZ), ha detto di non aver riconosciuto elementi riferibili a persone:"non c’erano segni delle centinaia di persone uccise nell’incidente” e:”non c’erano sedili, valigie, borse, semplicemente nulla e soprattutto nessun resto umano, solo un terribile silenzio”. Wisniewski ha detto di aver filmato un altro incidente aereo nel 1987 e di aver visto i resti di corpi dappertutto. Ha detto inoltre: “il fatto di non averli visti a Smolensk mi fa sospettare che non c’erano passeggeri a bordo, solo l’equipaggio …”.
Wisniewski è stato malmenato e gettato a terra da agenti dei servizi segreti russi, che hanno sequestrato il film, ma è riuscito a tenere il nastro che è stato poi messo su internet.

Le assenze di qualsiasi segno di corpi alimentano le speculazioni che le élite polacche sono state attirate verso l'aeroporto, o in altro luogo, e rapite in Polonia e poi trasferite in carcere, forse anche in prigioni della CIA, per un interrogatorio, prima di essere uccise.L'incidente aereo in Smolensk è stato poi messo in scena per spiegare la loro scomparsa.

Il governatore della banca centrale polacca, il capo della sicurezza nazionale ed i generali dell'esercito, che si presume siano morti nello schianto, nonché il Presidente, due candidati presidenziali e gran parte del partito di opposizione, hanno aperto la strada al Primo Ministro polacco Donald Tusk per seguire politiche pro-Euro, pro-F.M.I. e pro-Gazprom che arricchiranno i globalisti.

Ci sono state anche segnalazioni di agenti polacchi entrati nello studio di una delle vittime dell’incidente per cercare tra i suoi file solo due ore dopo che l'incidente aereo è stato annunciato, suggerendo quindi che l'incidente sia stato pianificato.

video-denuncia di Jane Burgermeister

prisonplanet.com

climatrix.org

mercoledì 21 aprile 2010

Rimpianti o rimorsi?

Meglio vivere di rimorsi o di rimpianti?
Torturarsi la coscienza per gli errori commessi, o per le occasioni mancate?
Non è facile rispondere. Su due piedi verrebbe da dire che è meglio fare sbagliando che non fare per paura di sbagliare, aggiungendo a corollario che sbagliando s'impara.
Ma a ben pensare potrebbe ragionarsi "a contrario", ovvero che se le scelte sbagliate nel bene e nel male alimentano l'esperienza, d'altro canto il cumulo di esperienza rende cinici di fronte alla vita, smorzando non tanto la speranza quanto soprattutto il desiderio.
"Ogni azione ha una conseguenza”, urla il Rimorso.
"Alcuni treni non passano due volte”, sospira il Rimpianto.
Dunque, chi di noi sa esattamente cosa fare davanti al bivio?
Voglio dare ai miei numerosi lettori una finta certezza: mentre il rimorso è un errore compiuto al cento per cento, il rimpianto è un errore in potenza; quando entriamo nel campo delle probabilità, come nel secondo caso, apriamo la porta al dubbio, per cui la scelta rimane tra l'errore e il dubbio.
Quale secondo voi il male minore? Io non ho dubbi ...

sabato 27 marzo 2010

Atti osceni in luogo pubblico

E' questo un breve post contro la convivialità del cibo.
Mangiare in pubblico, infatti, ha qualcosa di veramente osceno, se non addirittura pornografico: l'orifizio, gli umori salivari, i rumori corporali, aerofagia, meteorismo, alito pesante, denti sporchi di sugo o intarsiati con broccoli, le buffe quando non orribili smorfie facciali ... tutto questo concorre a rendere il mangiare avanti agli altri un vero e proprio "atto osceno in luogo pubblico".
La definizione di atto osceno è contenuta nell'art. 529 del codice penale, secondo il quale: "Agli effetti della legge penale, si considerano osceni gli atti e gli oggetti che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore".
Gli estremi del 529 cp ricorrono senza alcun dubbio nei ristoranti, che andrebbero immediatamente chiusi, tutti, indistintamente, oppure dotati di separè monoposto tipo call center, dove ognuno consuma il proprio pasto al riparo da occhi indiscreti.
Così come è stata eccessivamente sopravvalutata la convivialità della tavola, che alla fine si svela per quella che realmente è, ossia una cloaca a cielo aperto con rimasugli di cibo sparsi, macchie di unto, corpo e sangue di cristo ovunque sulla tovaglia, piatti sporchi e maleodoranti dopo soli dieci minuti.
Un ossimoro culturale in cui è raro che i commensali rieacano a parlare con la bocca piena, uno squallido rituale che anche dopo la deglutizione è comunque meglio lasciarla chiusa, perchè a quel punto anche i bordelli avrebbero diritto a riaprire.
In occasione delle prossime festività pasquali guardatevi intorno, posate un attimo la forchetta insanguinata che ha appena infilzato l'agnello di dio sgozzato soltanto il giorno prima, e osservate l'oscenità che vi circonda. Uscire da quello schifo è semplicissimo: andate in campagna, trovate un albero da frutta, allungate la mano e sedetevi alla sua ombra per mangiarla.
Il mondo vi sembrerà immediatamente più bello.

sabato 20 febbraio 2010

Re Mida

Credo a pochi sia sfuggito il misterioso quanto esponenziale aumento di botteghe e micronegozi che comprano oro. Sono in piazza ormai da sei-sette anni, ma negli ultimi due il loro numero è spaventosamente aumentato.
E' aumentato anche il prezzo al quale comprano, anzi è raddoppiato: da 8 a 16 euro circa al grammo. In quest'epoca di crisi è anche facile trovare la coda innanzi a porte rigorosamente blindate, nulla a che vedere con il banco dei pegni di una volta, ma sembrano quasi delle banche vere, quelle italiane intendo, perchè le banche inglesi ad esempio sono "open" come un negozio di frutta e verdura. Queste sono invece delle micro banche, dove puoi portare grammi e grammi di inutili orpelli in cambio - ahimé - di moneta sonante.
Il punto infatti è proprio questo. La gente crede (è questo il caso) di fare affari d'oro mentre sta alienando le uniche cose di valore rimaste, in cambio di qualche foglietto stampato dal valore complessivo di circa trenta centesimi. Tanto costa infatti il biglietto sul quale è scritto un numero a caso, dieci, cento o cinquecento euro, ma restano pur sempre trenta luridi centesimi di carta stampata.
La domanda è la seguente: come mai qualcuno sta rastrellando tutto quest'oro dalle case degli italiani ora che non c'è più Mussolini a fare la guerra? Circola voce che un Re Mida, dall'alto del suo castello, abbia dato ordine di rastrellare tutto l'oro del mondo in vista della svalutazione prossima (s)ventura che sta per abbattersi ovunque. Ricordo infatti ai miei numerosissimi lettori che l'inflazione non è un aumento generalizzato dei prezzi, bensì la conseguenza dell'aumento costante della massa monetaria. La spiegazione è tanto semplice quanto vera: qualuque cosa ha più valore quanto più è rara, viceversa il suo valore diminuisce. Ebbene, l'aumento costante della massa monetaria in circolazione diminuisce il valore della moneta stessa, ragion per cui non sono i prezzi ad aumentare ma il valore del denaro a diminuire.
La prova del nove sta nel fatto che la Federal Reserve non pubblica più i dati relativi alla massa monetaria circolante da quando il nuovo capo Ben Shalom Bernanke, entrato in carica il 1° febbraio 2006 su nomina di George W. Bush in sostituzione di Alan Greenspan ha ordinato tassativamente poche settimane dopo di non pubblicarli: «Discontinuance of M3 - On March 23, 2006, the Board of Governors of the Federal Reserve System will cease publication of the M3 monetary aggregate. The Board will also cease publishing the following components: large-denomination time deposits, repurchase agreements (RPs), and Eurodollars. The Board will continue to publish institutional money market mutual funds as a memorandum item in this release. Measures of large-denomination time deposits will continue to be published by the Board in the Flow of Funds Accounts (Z.1 release) on a quarterly basis and in the H.8 release on a weekly basis (for commercial banks). M3 does not appear to convey any additional information about economic activity that is not already embodied in M2 and has not played a role in the monetary policy process for many years. Consequently, the Board judged that the costs of collecting the underlying data and publishing M3 outweigh the benefits».
Dunque, la moneta continuerà a svalutarsi perchè la massa M3 continuerà ad aumentare a dismisura ma nessuno potrà sapere di quanto, tranne gli addetti ai lavori (ossia le banche), e quando infine il suo valore sarà diciamo prossimo allo zero le contromisure premieranno colui il quale (Re Mida) potrà mettere tanto oro sul piatto della bilancia da garantire il nuovo ciclo monetario, che con ogni probabilità sarà dato da un'unica moneta mondiale, forse in cambio della propria foto al centro del nuovo biglietto da 100WM (World Money) il cui valore reale è di appena trenta centesimi.

That's all, folks!

domenica 14 febbraio 2010

In the name of love

Oggi, 14 febbraio: che cos'è l'Amore?
Non è un sentimento, semmai l'effetto o il riflesso del vero Amore.
Il vero Amore è l'espressione della qualità coesiva o attrattiva dell'energia cosmica, ciò che tutto unisce in un ritmo ordinato di relazioni vitali, di rapporti che reggono l'armonia del creato, l'equilibrio di natura, la comprensione umana.
Amore è il mezzo in virtù del quale si costruisce e si dà forma agli organismi viventi che rispondono alla nota ordinatrice.
Divenire consapevoli di questa energia e trasmutarla in azione unificante è il processo che libera dalle forze coercitive che condizionano la nostra creatività e rallentano l'evoluzione.
Esercitare l'amore è quindi coltivare l'ascolto consapevole e l'attenta osservazione di tutti i rapporti, le relazioni, le connessioni nascoste che sottendono alla vita.
Portiamo ascolto e attenzione a tutto ciò che facciamo cogliendo l'attimo, restando presenti, comprendendo le intenzioni, le correlazioni degli eventi quotidiani, i segnali sincronici, le coincidenze che provengono dai livelli sottili dell'esistenza.
In questo modo sviluppiamo l'amore impersonale che purifica il sentimento da ogni aspetto possessivo ed egoistico rivelandone la sua vera funzione e natura.
Questo è Amore.
Il cuore unisce ciò che la mente crea.

venerdì 12 febbraio 2010

domenica 31 gennaio 2010