lunedì 9 maggio 2011

Arabia Inaudita



Ho ascoltato una trasmissione su radio 3 a proposito della condizione femminile in Arabia Saudita, e mi si è accapponata la pelle.
L'Arabia Saudita tratta le donne come nel medioevo, anche peggio, ma nessuno stato occidentale si permette di censurare un simile comportamento.
In particolare gli Stati Uniti, "patria di tutte le libertà" e storico alleato dell'Arabia Saudita, non spende mezza parola su questo regime oscurantista. Come al solito applica due pesi e due misure a seconda delle proprie convenienze, ed è molto facile intuire quali possano essere in questo caso: PETROL-DOLLARI.
Le donne saudite devono vestire in modo conforme al canone islamico, ossia avere braccia e gambe interamente coperte, abiti abbastanza ampi da non evidenziare le forme del corpo, ed è fortemente raccomandata l'abaya, la tunica nera lunga fino alla caviglia per evitare spiacevoli incontri con la polizia religiosa.
Non hanno documenti personali, e la loro identità può essere attestata unicamente dal marito perché di diritto appartiene a lui; non possono avere un conto corrente o un semplice contratto intestato, e serve l'intervento del marito per qualsiasi attività implichi una soggettività giuridica.
In Arabia Inaudita le donne non possono lavorare se non in ambiti ristretti quali l'insegnamento, il settore sanitario, le "sezioni femminili" delle banche(!), non possono guidare, non possono uscire di casa o circolare senza essere accompagnate da un uomo della propria famiglia. Pensare di fare un giro in bicicletta, frequentare una palestra o una piscina pubblica sono attività assolutamente fuori questione.
Il Decreto reale No. 2/4185, del Safar 14, 1400 datato Gennaio 1980 stipula che:
a. Nessuna ballerina o cantante donna possa essere mostrata in televisione, a prescindere dal tipo di manifestazione.
b. Nessuna donna presentatrice o ospite televisiva possa apparire in TV, sia nei programmi in arabi che in quelli in lingue straniere.
c. Nessuna donna saudita possa apparire in televisione in alcun caso.
d. Nessuna immagine di donne, di nessun genere, possa apparire sui giornali e le riviste saudite
», mentre il Memorandum No. 8/759 del Shawwal 5, 1421 del 31 Dicembre 2000 del capo del consiglio dei ministri, dice che “Ogni organismo che impiega donne in professioni che non sono adatte alla loro natura e che comportano il socializzare con gli uomini, devono correggere questo errore”.
Non intendo assolutamente commentare il credo religioso islamico, né tantomeno affermare che la religione cristiana o quella ebraica siano "superiori". Per me non esiste una religione migliore o peggiore, come invece sostiene un amico, il quale afferma che quella ebraica dogma allo stesso modo ma lascia - al contrario delle altre - il beneficio del dubbio e non fa proselitismo. Per me ogni atto di fede è oscurantista, rabbuia, adombra, chiude. E' come il tifoso di calcio, il comunista, il fascista, appartenenze di genere e di specie adatte solo per gli entomologi. Punto.
Tutte le persone che ancora vivono di queste categorie probabilmente hanno nell'Arabia Inaudita la loro terra promessa. Buon viaggio.