mercoledì 12 ottobre 2011

L'automobile


Molte persone ancora vedono nell'automobile un simbolo di status, freudianamente un simbolo fallico, ossia l'esposizione al pubblico del proprio segno di potenza espressa in nuvole di vapore inquinante, dette anche cavalli-vapore.
Al di la della ridicola quanto anacronistica insignificanza di tale manifestazione, una valutazione di altro genere mostra quanto l'automobile sia ormai da un pezzo il peggior mezzo di trasporto.
Infatti, non appena uscito dalla concessionaria con la macchina nuova fiammante, non appena varcata la soglia in uscita dell'officina, svanisce in nuvole di vapore il 20%, anzi il 21% dell'importo appena pagato.
Macchina di 30 mila euro? Svaniti 6300 euro.
Si lo so, per te i soldi non sono un problema (bontà tua), ma per la maggior parte delle altre persone non è così. Loro si sono indebitate per comprare il macchinone da 30 mila euro, hanno firmato mezz'ora di cambiali, per cui quei 30 mila già costeranno 35 mila se consideriamo gli interessi.
Il tuo bel macchinone, dunque, dopo soli cinque minuti ha già bruciato cinquemila euro di Iva e cinquemila di interessi. Appena dieci chilometri e sei già sotto di diecimila euro: duemila euro al minuto, mille euro al chilometro.
In compenso hai una montagna di piccole comode rate da pagare, e più passa il tempo più il tuo capitale perde valore, peggio dei tango bond, delle azioni Parmalat e di quelle Lehman Brothers. L'assicurazione, invece, segue un percorso inversamente proporzionale: più il valore si abbassa, più aumenta il premio da pagare.
Miracoli delle moderne economie di mercato.
Arriva così la smania di venderla prima che sia troppo tardi, ma tentenni … tentenni troppo; e il giorno in cui finalmente ti decidi, il tuo bel macchinone vale meno del premio dell'assicurazione, come recita impudente quello stramaledetto listino Eurotax.
In tutto questo tempo in cui il fantastico investimento si assottiglia come la neve di primavera, passando dal bianco candore della vernice metallizzata al rosso fuoco del tuo conto in banca, hai buttato il sangue a cercare parcheggio, a bestemmiare nel traffico, a respirare smog, a maledire l'autore del ghirigoro fatto con il chiodo sulla fiancata.
Ah! Ho dimenticato il garage ... ancora da pagare ovviamente.
Frattanto la benzina è salita alle stelle, con un euro spari mezzo litro, e ci sono da pagare ancora i tagliandi e la prima revisione obbligatoria.
Come passa il tempo!
La tua bellissima automobile si è trasformata in un problema. Anzi, è IL problema. Talmente grande che da mesi non la porti più a lavare come amorevolmente facevi prima. All’improvviso ti è salita sulle palle, e fatica molto a scendere. Tornano in mente i giorni felici in cui aitante e piacione uscivi il sabato pomeriggio a metterti in coda per fare il guardone all'autolavaggio, insieme ad altri imbecilli come te.
Ora tutto è cambiato. Tu la odi, quella cazzo di macchina. Forse ti porta anche un po' sfiga, perchè da quando l'hai comprata non si batte chiodo con le donne, non sono più le stesse, devono essere impazzite, guardano il contenuto e non più il contenitore.
Che tempi infami!
Con un rigurgito di stomaco tornano a galla i 35 mila euro buttati nel cesso. Cosa avresti potuto fare con quei soldi, quante altre cose invece di comprare un defecante, inutile suv?
Bhè, ad esempio fittare l'auto invece di comprarla: pagando 500 euro al mese la tenevi per un po’ di anni, cinque o sei almeno. Certo l’auto non è tua, ma perché essere così possessivi? Tutta una serie di problemi sarebbero svaniti come per magia, a cominciare dall’assicurazione; invece di portarla a lavare la cambiavi, e se la rubavano chissenefrega. Figurati poi una botta al parafango...
Oppure avresti potuto fare due viaggi l’anno, uno al mare e uno in montagna, per sei o sette anni consecutivi. O magari comprare un po’ di oro con quei soldi, oggi avresti avuto il capitale raddoppiato.
Invece non hai nemmeno cambiato la cameretta ai ragazzi, ormai sono grandi, non possono andare aletto con winnie the pooh. Non sei neanche andato a puttane, ogni giorno per un anno intero, albergo e domeniche inclusi: almeno trombavi un po'.
Solo adesso ti rendi conto di quanto sei coglione, tu e il tuo bel macchinone, che oggi vale esattamente come al suo padrone: un cazzo.

giovedì 6 ottobre 2011

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VEGETARIANI


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