lunedì 10 agosto 2009

Inferno e paradiso

Inferno
C'è chi dice che è non amare più
chi invece che l'inferno sono gli altri
e chi ancora che siamo noi stessi
o che invece è la solitudine
e infine che è il vuoto
Ma l'amore è unilaterale, si può non amare ma essere amati
e se l'inferno sono gli altri basta chiudersi in se stessi
quando invece siamo noi basta immergersi negli altri
vuoto e solitudine aiutano a riflettere
Pertanto io credo che il vero inferno sia l'ingiustizia
tant'è che ogni religione parla di "giustizia divina"
segno eloquente che in cielo c'è ma sulla terra no
Dunque, l'inferno si trova sulla terra, e corrisponde all'ingiustizia.


Paradiso
Anche qui un solo tipo, quello fiscale, distribuito sulla terra in alcune località ben conosciute.
Il paradiso fiscale è un luogo in cui vengono costituite le cosiddette "società offshore", necessarie alla gestione di denaro proveniente da traffici illeciti, di droga, evasione fiscale, armi, e quant'altro. Insomma, bisogna essere partecipi dell'economia della truffa, della corruzione, del riciclaggio di denaro, dell'evasione fiscale, del contrabbando, del racket, dell'insider trading e di tutte le forme di distorsione del mercato. Se così non fosse, il paradiso sarebbe inutile.
Oltre la metà degli scambi commerciali dell'intero pianeta passano attraverso questo tipo di società; tuttavia non vengono mai studiate o addirittura ignorate nei testi di economia delle università di tutto il mondo.
Le società d'investimento offshore godono di un livello di tassazione molto basso o addirittura inesistente, non sono registrate e non vi è modo di conoscere l'identità delle persone che vi partecipano; tale segretezza viene giustificata dalla pervasività del dispotismo politico che, generando insicurezza, necessita di una barriera di protezione per l'individuo dall'avido e insaziabile potere statale.
I clienti più numerosi delle offshore sono le società multinazionali, che operano attraverso procedimenti detti di "transfer pricing" o di "rifatturazione", creando fondi neri da trasferire poi nel paradiso.
Per aprire una società offshore è necessario sempre affidarsi a consulenti super specializzati dal costo di 850 dollari l'ora, ragion per cui solo chi è davvero interessato e soprattutto dispone di cospicue somme di denaro può permettersi.
Il numero di paradisi è cresciuto in maniera esponenziale: da 25 nel 1970 si è arrivati a 72 alla fine del 2005.
L'Italia è ben circondata: questo è l'elenco in europa; anzi, ne ha uno all'interno del proprio territorio (san marino)
Naturalmente il FMI, le banche centrali e le banche in generale apprezzano questo genere di località.
Qualcosa però comincia a muoversi. I continui terremoti finanziari hanno avviato azioni politiche - molto caute - per tentare di tamponare le speculazioni derivanti da queste enormi quantità di denaro, e il fatto che gli stati tentino di agire facendo leva sui paradisi fiscali è la prova (qualora vene fosse ancora bisogno) che il cancro dell'economia occidentale è concentrato lì. Ad aprile 2009 è stata stilata una lista in tre colori, nera bianca e grigia, degli stati che aderiscono o meno a particolari accordi.
Di ieri invece la notizia che uno "storico accordo" tra Londra e il Liechtenstein e tra Stati Uniti e Svizzera.
Inutile dire che tutto cambierà per non cambiare nulla. Non solo infatti ben 35 di questi 72 paradisi fiscali è legato alla city di Londra, sia con rapporti costituzionali diretti che tramite appartenenza al commonwealth, quando poi viene ancora una volta eluso il problema principale dell'economia occidentale, di cui il paradiso fiscale è una conseguenza, ovvero il signoraggio bancario e la riserva frazionaria.

Dimostrato dunque che l'inferno esiste, si chiama ingiustizia, si trova sulla terra ed è localizzato in territori chiamati paradiso.