giovedì 7 agosto 2008

Take me to the river


Ora ho capito perchè si chiama "val calore", il significato è letterale: fa caldo, tanto caldo. Sulla costa il termometro segnava 31 gradi, temperati da una leggera brezza, mentre lì in collina i gradi erano 34, e non tirava un alito di vento. Mi verrebbe da aggiungere che "... il fiume giaceva liscio e piano, e sarebbe parso immobile se non fosse stato ...", ma potrei essere accusato di plagio, quindi mi fermo. Anche se in onore del mio passato "plagiarista" tale accusa mi renderebbe orgoglioso.

Apro parentesi: devo assolutamente cambiare sta tastiera, suona male, non ha il tocco che io preferisco, credo che la regalerò a simone visto che mi ha riempito di insulti quando l'ha notata, e ciò inequivolcabilmente significa che la vorrebbe lui. Chiusa parentesi.

Ad ogni modo, finalmente sono andato a fare la gita che desideravo da molto tempo, nelle gole del fiume Calore, insieme a una parte dei "grillacci", anche se ormai non mi piace nemmeno più questo nome. Dovremmo trovare un nome al gruppo, è la mia fissazione di sempre. Il fatto che possa bene o male collegarsi a quel fenomeno da baraccone parapolitico di nome beppe grillo, uno che mente sapendo di mentire, mi fa venire i brividi.

Eravano in sei: io, simone, michele, peppe "o'ripp", enzo "o'professore" e marina, assenti dario e consorte, tornati la sera prima dal nord italia e quindi materialmente impossibilitati causa recupero energie.

Seconda parentesi: notavo che - esclusi i capoverso - scrivere tutto in carattere minuscolo mi piace oltre ad essere più comodo, o forse mi piace perchè è più comodo. Chiusa parentesi.

Inizialmente volevo portare anche giusy e gillo, ma ho fatto bene a non insistere perchè la strada è un po' lunga per chi soffre l'auto, e poi volevo rendermi conto della situazione; sicuramente l'anno prossimo andremo togheter.

Lo scambio in macchina è stato buono, soprattutto tra simone e michele, io sono intervenuto poco, più che altro ho ascoltato; invece in gruppo non c'è stato uno scambio particolarmente intenso o brillante, non saprei spiegarne il motivo. Indubbiamente il caldo e la novità del posto inducono più all'osservazione che al dialogo, però almeno a tavola mi sarebbe piaciuto scambiare qualche file memetico. Pazienza. Attribuisco perciò al vino la colpa d'essere un pessimo lubrificante mentale, d'estate ci vuole la birra, a fiumi, bella ghiacciata. A proposito di vino, una nota su quel pessimo posto dove abbiamo mangiato, la locanda remolino. L'oste, scontroso e antipatico, non aveva verdure, e alla nostra richiesta ha proposto “insalata”, e lì abbiamo capito con chi avevamo a che fare. Enzo ha fatto bene a sottolinearlo, è vergognoso propinare per "cucina tipica" carne di vitello, insalata e vino di gragnano (!!) pagato 5,5 euro (!!!!). C'è del marcio in danimarca, tanto marcio.

Il fiume è bello, anche se me lo aspettavo più maestoso, più irruento, mentre le gole potrebbero tranquillamente essere un pezzo di sudamerica, colombia, perù. Peccato non aver potuto fare il percorso a pedi, il prof era claudicante, ma tant’è, ritornerò sul fiume per apprezzarlo meglio.

Un’ultima annotazione: sembravamo bambini che giocavano con la neve dopo averla vista per la prima vlta, e in effetti, almeno per me, le esperienze di fiume sono state piuttosto rare, al contrario dei popoli nordici che non avendo il mare hanno un rapporto molto più confidenziale con le acque dolci. Forse per questo una coppia di giovani tedeschi ci guardava straniti, placidamente seduti in acqua a rinfrescarsi, noi a spruzzare e fare tuffi. I soliti meridionali.

Video: "Take me to the river" (Talking Heads, 1978, "More songs about buildings and food"




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